I viaggi via mare delle grandi navi mercantili europee, che già dal XV secolo partirono alla volta di lunghi tragitti alla scoperta di nuove terre, furono il motore della diffusione, tramite importazione, di prodotti provenienti dal continente asiatico (e non solo) che permisero alla nobiltà e alla borghesia del tempo di ammirare la rara bellezza di pezzi d’arte pregiati come ceramiche cinesi, preziose stoffe indiane e accessori laccati considerati oggetti di gran lusso, che venivano esposte nelle loro case e palazzi.
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Utopia e tradizione negli “Enigmi coreani” di Yi Ch’ŏngjun
Attraverso le sue stesse parole, si possono definire i tratti distintivi di un autore coreano annoverato come uno tra i più prominenti della letteratura degli anni ’60, un’epoca in cui la delusione seguita all’instaurazione del governo militare si intravide tra le pagine di scrittori mossi esclusivamente dal malcontento, in un Paese ed in un’epoca già fin troppo segnati dallo svilimento e dall’incertezza.
Hong Kong e l’etica della cura
Alcuni esperti hanno associato il pensiero confuciano con l’etica della cura. Infatti, le loro teorie hanno sostenuto che nelle società in cui vi era stata una maggior diffusione della filosofia sopra citata, si fosse verificato un maggior sviluppo dell’etica della cura e, come diretta conseguenza, la creazione del sistema sanitario pubblico.
Sguardi femminili e modernizzazione: la woman on the road di Hayashi Fumiko e Okamoto Kanoko
Di particolare rilievo risultano essere i profondi processi che interessarono, tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, la figura della donna giapponese, i cui bisogni, il più delle volte, cozzavano con le aspettative della società. Ciò portò, direttamente o indirettamente, alla formazione del prototipo della cosiddetta New woman o woman-on-the-road: una donna indipendente economicamente, artefice del proprio destino e le cui ambizioni non erano limitate esclusivamente alla sfera coniugale.
Lingua cinese accessibile: proposte didattico-metodologiche per studenti con DSA
Lingue straniere e dislessia: un binomio che spesso sembra avere difficoltà a coesistere insieme. Ma è davvero così? Indubbiamente lo studio di una LS1 per uno studente con dislessia (shiduzheng 失读症) presenta una serie di difficoltà causate da capacità di decodifica deficitarie che incidono sui parametri di rapidità e accuratezza nella lettura. Oltre ai correlati patologici e neurologici implicati nelle manifestazioni di dislessia, un altro aspetto di rilevata importanza è l’insorgenza di ricadute psico-sociali che condizionano il percorso scolastico dell’apprendente (Daloiso, 2012: 32). Sotto il piano della dimensione interpersonale del soggetto dislessico, infatti, sono frequenti forme di ansia, stress, depressione e demotivazione, che si manifestano nel momento in cui l’allievo si rende conto di non riuscire a stare al pari con il resto del gruppo- classe.
Riflessioni sulla società virtuale sudcoreana
Tra i sudcoreani – in un contesto storico di rapidissima industrializzazione e democratizzazione del Paese che lascia spazio alla nascita di importanti problematiche socioculturali – in particolar modo coloro che si sentono vittime di un sistema ingiusto trovano in internet un luogo in cui costruirsi una nuova identità, un luogo in cui non essere più gli oppressi ma i detentori del potere, proprio in virtù del loro essere “perdenti” nella vita reale.
La situazione attuale dell’etnia uigura nello Xinjiang
Da alcuni anni a questa parte, è emerso che il governo cinese stia detenendo illegalmente in campi di prigionia cittadini cinesi di etnia uigura dove subiscono torture, percosse, violenze sessuali e rieducazione.
Territorio e lingua: visibilità, lettura e significato dello scenario linguistico nel Giappone post-moderno
Il linguaggio associato a simboli o segni è probabilmente la rappresentazione più visibile della lingua nella società. In merito alle ricerche sul panorama linguistico, il Giappone ha svolto un ruolo importante, diventando un luogo favorevole per i primi studi documentati in assoluto riguardo differenti scenari linguistici.
Nam June Paik: un ponte tra l’Oriente e l’Occidente
Nam June Paik, unanimemente riconosciuto dalla critica come padre della videoarte, costituisce forse una delle figure artistiche più poliedriche e interessanti della seconda metà del ‘900.
L’immortalità delle “dal hangari”
Con l’avvento dell’ideologia Neo-confuciana, adottata dalla corte per istituire un nuovo sistema sociale che si distinguesse dal regno precedente, l’arte dovette rinnovarsi e adattarsi ai nuovi cambiamenti e la porcellana bianca risultò essere la rappresentazione più esemplare dei valori cardine di questa filosofia, poiché la prevalente mancanza di decorazioni e l’assenza di colore incarnavano purezza, modestia, semplicità e armonia con la natura.